Alessandro Del Fiore ci parla di A.D. 2000 S.r.l.
A.D. 2000 nasce nel 2008 a Faenza come system integrator.
Siamo un’azienda IT del territorio romagnolo in grado di fornire interventi di assistenza, manutenzione, messa in opera di impianti tecnologici più o meno complessi, toccando tutto ciò che riguarda gli ambiti di cybersecurity, virtualizzazione, assistenza pc e server, protocollo TCP/IP, VoIP e videosorveglianza. Ci occupiamo di governance informatica e i nostri clienti ci affidano la cura e la gestione del loro patrimonio digitale.
Qual è il vostro approccio in ambito di IT Governance?
Generalmente ci confrontiamo con aziende che richiedono operazioni di installazione, configurazione, consulenza e assistenza IT, ma che spesso non hanno una conoscenza o consapevolezza a livello informatico. Per questo abbiamo cercato di sviluppare una soluzione di tipo contrattuale per proporre ai nostri clienti una serie di azioni cicliche e automatiche che possiamo svolgere in autonomia, senza la necessità di competenze o approfondimenti da parte dell’azienda stessa. In questo senso, l’azienda che ci affida la sua infrastruttura IT sceglie di stipulare con noi un contratto innanzitutto di fiducia, con l’idea di costruire un percorso insieme, dove possano essere visibili non tanto le singole operazioni, ma il conseguimento dei risultati.
Attraverso la sottoscrizione di un contratto, garantiamo una serie di sistemi software e hardware di monitoraggio e alti livelli di servizi, in conformità e in linea con le continue evoluzioni del mercato o i requisiti di legge in ambito digitale.
In mancanza di competenze tecniche, i clienti si affidano a noi e noi, di conseguenza, ci prendiamo l’onere di monitorare e gestire le infrastrutture IT, di prendere decisioni volte a migliorare l’efficienza dei processi aziendali, riducendo i rischi e ottimizzando le risorse investite o a disposizione.
Quale ruolo gioca la Cybersecurity all’interno del vostro core aziendale?
Abbiamo sempre lavorato ponendo il focus della nostra attenzione sulla sicurezza del dato. Questo aspetto è presente nel nostro core aziendale fin dalla nostra nascita. Negli anni, gli strumenti di sicurezza informatica sono cambiati, si sono evoluti e sono cresciuti assolutamente di numero e noi, di conseguenza, abbiamo continuato a formarci e a seguire approfondimenti e percorsi di certificazioni in collaborazione coi vendor. I risultati del nostro impegno e della nostra formazione continuano ad essere visibili nelle richieste e nelle soddisfazioni dei nostri clienti.
Abbiamo attualmente in corso un progetto che tocca un po’ a 360 ° tutto il panorama infrastrutturale di una realtà aziendale di grandi dimensioni. In seguito ad alcuni attacchi ransomware e alla perdita di una mole considerevole di dati, quest’impresa ha scelto A.D. 2000 per la completa ristrutturazione di tutta l’infrastruttura di rete, a livello di firewall, wi-fi, data center. È stato ed è attualmente un progetto molto appagante dal punto di vista professionale perché ci è stata data la possibilità e la fiducia di proporre diverse soluzioni per la messa in sicurezza di una struttura IT complessa e articolata.
Quali sono i clienti di A.D. 2000?
Lavoriamo sia con le PMI del territorio sia con realtà più grandi e strutturate con data center di dimensioni rilevanti e con più sedi distribuite anche sul territorio nazionale. Negli ultimi anni stiamo lavorando maggiormente con aziende di grandi dimensioni semplicemente perché hanno modo di investire maggiori risorse economiche in ambito digitale, anche se, ad essere onesti, la transizione al digitale sta andando a toccare tutte le realtà, sia piccole sia grandi e ormai il fatturato e la business continuity di un’azienda sono ormai strettamente legate all’infrastruttura IT.
A livello locale siamo molto attivi sull’asse Bologna-Rimini e collaboriamo anche con diverse software house o aziende multiservizi attive in ambito, per esempio, di backup in cloud e di firewall a canone.
Di base abbiamo comunque scelto di concentrare il nostro business sul nostro territorio allo scopo di instaurare un rapporto, un contatto diretto coi nostri clienti, per fornire un servizio completo, presente e proattivo. Il nostro servizio si basa alla fine su un rapporto fiduciario e non possiamo instaurare rapporti di fiducia senza avere una conoscenza approfondita dei nostri clienti. Questo approccio già esclude un po’ chi non possiamo raggiungere personalmente con facilità e libertà. Ci piace relazionarci direttamente con le persone, raccogliere feedback e critiche sul nostro lavoro. In più diciamo la verità, siamo molto orgogliosi della nostra terra e di essere Romagnoli.
Come hai conosciuto il Distretto dell’Informatica Romagnolo?
Ho conosciuto personalmente un paio di aziende socie del D.I.R. e in generale come A.D. 2000 siamo sempre aperti a occasioni di scambio e di networking. Abbiamo aderito solo da quest’anno al D.I.R. e ancora dobbiamo un attimo orientarci tra i soci, ma di base abbiamo scelto di far parte di questa comunità locale in un’ottica di condivisione di competenze tra professionisti del settore.
Il Distretto include imprese informatiche grandi e piccole presenti sul territorio romagnolo. Insieme hanno scelto di unirsi e di collaborare all’interno di un settore veramente vasto, dove le conoscenze e le specializzazioni sono talmente tante che serve un lavoro di squadra.
In ambito digitale il lavoro non manca e chi fa un lavoro analogo o simile al nostro viene visto come un collega, più che come un competitor. Con l’azienda socia T-Consulting, per esempio, abbiamo un grande rapporto di stima, amicizia e collaborazione e non ci siamo mai scontrati sul piano lavorativo, anzi il contrario. Il Distretto dell’Informatica Romagnolo mostra questo: creare unione e fare delle singole diversità un punto di forza, costruendo un polo, un riferimento di eccellenze del nostro territorio.
Da un punto di vista anche pratico, credo sia fondamentale conoscersi fra aziende per vedere se è possibile creare un network e poi del business insieme. Ritengo che il futuro delle aziende IT stia proprio nella collaborazione.
Dal punto di vista formativo, cosa propone A.D. 2000?
Siamo molto attenti e sensibili in ambito di formazione, sia interna aziendale sia esterna. Come azienda siamo aperti a percorsi di stage, tirocinio o alternanza scuola lavoro e accogliamo ragazzi che hanno terminato o che stanno terminando il percorso di diploma superiore. Durante un percorso di tirocinio, i ragazzi vengono principalmente formati, attraverso attività di affiancamento, strumenti di documentazione interna o tramite percorsi di certificazione.
Se parliamo di formazione e parliamo di lavoro è normale e penso anche corretto puntare sui giovani. In virtù di questo, collaboriamo per esempio con l’ITS Alfredo Oriani di Faenza dove recentemente abbiamo fatto una presentazione aziendale e abbiamo parlato ai ragazzi di A.D. 2000, degli ambiti di competenza e degli sbocchi lavorativi. Attualmente siamo alla ricerca di un commerciale junior, che si occuperà inizialmente di back office e che in seguito verrà indirizzato dal punto di vista commerciale. Probabilmente partiremo da un’esperienza di tirocinio per valutare un inserimento in azienda.
Non nascondo che queste attività di formazione richiedono una mole abbastanza importante di tempo, ma cerchiamo ugualmente di portarle avanti perché il mondo IT richiede sempre più personale e al contempo offre tantissime possibilità lavorative e di specializzazioni.
Cosa proponete ai ragazzi in un percorso di tirocinio?
Offriamo un’esperienza di tirocinio prettamente formativo. Nonostante la base di studi, i ragazzi devono imparare, per poi calarsi nella realtà lavorativa. Cosa chiediamo ai ragazzi ? Semplicemente passione, verso la materia e quindi poi verso il lavoro stesso.
Noi stessi abbiamo cercato di capire quale fosse il target del nostro dipendente tipo.
A.D. 2000 è adatta a chi vuole imparare e vuole essere versatile sul lavoro, aperto a diverse possibilità. A.D. 2000 è adatta a chi vuole arricchire il proprio bagaglio di conoscenze, a chi vuole cimentarsi come system integrator. A.D. 2000 è per chi vuole mettere le mani in pasta e non si ferma. È possibile ed è corretto specializzarsi in un determinato ambito IT, ma credo che di base sia necessario avere un atteggiamento di apertura e disponibilità.
In questo momento in azienda è presente un tirocinante, un ragazzo diplomato con una grande passione e interesse verso la professione di ethical hacker. Non nascondo che, se tutto va avanti come spero, ci piacerebbe assumerlo come apprendista, facendogli seguire un percorso di certificazione specifico per realizzare il suo sogno.